Oggigiorno l’attenzione al mangiare bene e sano è ormai una pratica diffusa in molte popolazioni.
A causa infatti dell’inquinamento e degli allevamenti industriali intensivi non sempre facciamo la cosa giusta a mangiare certi alimenti che, universalmente, sono riconosciuti come sani. Un ottimo esempio è costituito dal pesce, alimento chiave della nostra amata dieta mediterranea e consigliato da medici di ogni ordine e tipo.
Purtroppo però esistono anche delle specie dalle quali è meglio rimanere alla larga, sia per un discorso di tossicità sia per il pericolo di estinzione che riguarda alcune specie. Per questo motivo è indispensabile sapere quali tipi di pesce conviene consumare o meno. Non esiste una lista definitiva in quanto si tratta di parametri il cui valore cambia nel tempo.
Se desideri una maggiore salute per te ed i tuoi cari leggi i 5 pesci che bisogna evitare di mangiare:
- Merluzzo dell’Atlantico. Questo pesce, purtroppo, è sull’orlo dell’estinzione e questo a causa della pesca massiccia che ha visto coinvolto questo pesce alla fine del secolo scorso. Se non vuoi rinunciare al gusto di questo pesce puoi tranquillamente acquistare il Merluzzo del Pacifico, razza numerosa e quindi lontana dal pericolo estinzione
- Caviale. Nonostante non sia diffusissimo sulle nostre tavole o, almeno, non così spesso, il caviale attira sempre molti buongustai. Come per il Merluzzo dell’Atlantico, l’estinzione è uno spettro concreto anche per il caviale. Oggetto di troppa pesca ed aumento di dighe che contaminano l’acqua nella quale vive questa specie. Queste sono le cause principali della significativa riduzione di questa specie. Un valido sostituto del caviale è il Cavianne. Esistono sul mercato anche uova di altre specie non a rischio estinzione.
- Anguilla americana. Non molto conosciuto alle nostre latitudini, questo pesce viene usato per preparare il sushi. Dal momento però che anche in Italia la moda di questo alimento giapponese è ormai alta, è utile sapere che l’anguilla americana è un pesce altamente inquinato per via del mercurio e dei PCB. In alternativa il sapore dell’anguilla dell’Atlantico e del calamaro del Pacifico hanno un sapore simile a quello dell’anguilla americana.
- Pesce gatto importato. Molto spesso i pesci gatto importati provengono dal Vietnam. In particolare esistono due varietà di pesce gatto vietnamita, Swai e Basa, che però non sono tecnicamente considerati pesci gatto. Tutto ciò significa che potrebbero essere soggetti a molti meno controlli rispetto ad altre importazioni. Inoltre in Vietnam è discretamente diffuso l’uso di antibiotici che in USA ed in altri Paesi sono vietati. In questo caso conviene essere nazionalisti ed optare per pesci gatto provenienti da allevamenti locali.
- I pesci piatti dell’Atlantico. In questa categorie troviamo pesci famosi ed ampiamente usati nella nostra cucina. In particolare rientrano nella categoria la sogliola e la platessa. Questi pesci presentano un doppio problema: vengono pescati in zone altamente inquinate e gli esemplari di queste specie si stanno drammaticamente riducendo. La Food & Water Watch, azienda senza scopo di lucro che studia proprio questo campo, ha affermato che tra pochissimo sarà necessaria la pratica della pesca sostenibile a lungo termine per queste specie. Valide alternative sono l’ippoglosso del Pacifico e la tilapia, pesce dalla carne bianca e dal sapore delicato.
E’ quindi fondamentale informarsi bene prima di acquistare il pesce per evitare il rischio di assimilare sostanze pericolose ma anche per evitare l’estinzione di specie fondamentali per l’equilibrio dei nostri mari.