La Bolivia non è certamente tra le mete più gettonate dell’America Latina, eppure, vi assicuro, è perfettamente in grado di stupire ed incantare.

La Bolivia è uno dei due soli paesi latinoamericani (l’altro è il Paraguay) che non hanno uno sbocco al mare ma condivide con il Peru il lago Titicaca, che con i suoi 3800 mt di altitudine è il più elevato bacino navigabile del mondo, un vero e proprio mare interno.

Quella del Lago Sacro è sicuramente la zona di maggiore attrattiva è senz’altro è il lago più alto del mondo. Nelle sue vicinanze si trova Tiwanaku, un sito archeologico tra i più importanti del Sudamerica.

L’idea diversa per viaggiare attraverso la Bolivia è affidarsi alla proposta di Ruta 40, che suggerisce nell’ambito di un tour turistico di tipo tradizionale, la visita di un progetto di turismo sostenibile in un’isola proprio del Lago Titicaca e nel deserto di sale dello Uyuni.

Dopo l’arrivo e la visita alla capitale amministrativa La Paz, la Città dei Contrasti, con Plaza Murillo su cui si affacciano la Cattedrale, il Palazzo del Governo, il Parlamento e il famoso mercato dei Brujas.

Arrivando a La Paz, si viene immediatamente colpiti dallo spettacolo delle maestose montagne che la circondano, contrastando con l’intenso azzurro del cielo.

La seconda tappa sono le rovine precolombiane di Tiwanaku fino ad arrivare al progetto di turismo sostenibile dell’Isola di Quewaya, con gli ultimi discendenti della cultura Urus, una comunità di 32 famiglie che produce verdura e frutta biologica.
La navigazione sul Lago Titicaca arriva fino all’Isola del Sole e della Luna, dove si ammira l’osservatorio Alajpacha. Ecco dove trovare qualche informazione: www.boliviaweb.com.

Dalla capitale si possono organizzare le visite alle Yungas, le vallate andine, o lasciarsi tentare da percorsi di alta montagna. Sicuramente emozionante è un viaggio “lento”, fatto con i mezzi locali, che permette di farsi un’idea non troppo superficiale di questo meraviglioso paese di grandi estensioni e profondi silenzi. Indispensabile per una visita non troppo affrettata è disporre di un tempo adeguato, che tenga conto delle enormi distanze e delle non facili condizioni di viaggio.

Bolivia e il carnevale di Oruro

Oruro è la capitale del folklore boliviano ed il suo carnevale è la festa più importante dell’intero paese. I festeggiamenti sono incentrati sulle danze tipiche delle cerimonie andine, anticamente in onore della Pachamama, la grande divinità della Terra, origine e nutrice di tutti gli esseri viventi. Ai nostri giorni la Pachamama, pur venerata dalle popolazioni indigene, non è più onorata ufficialmente ed è stata sincretizzata con la Vergine Maria. Un altro personaggio importante delle cerimonie è l’antico Tio Supay, o “zio delle montagne”, sincretizzato con il diavolo. A questa figura si ispirano molti dei migliori costumi, tutti sfarzosi e molto elaborati, delle maschere del carnevale.

I festeggiamenti arrivano al culmine durante tre giorni e tre notti, quando cinquanta gruppi mascherati percorrono le vie della città, forti di ben 28.000 maschere e 10.000 musicanti, tutti ballando al ritmo delle antiche danze indigene. Al termine la processione termina con la messa in scena di due rappresentazioni che, pur con temi diversi, si ispirano agli antichi “misteri sacri” del medioevo europeo. Una di queste messe in scena ricorda la conquista spagnola, mentre la seconda racconta la lotta tra il bene e il male, incarnati dall’Arcangelo Michele e dal Diavolo accompagnato dai Sette Peccati Mortali.

Categorie: Viaggi

Questo sito utilizza cookie tecnici per migliorare la tua navigazione. Clicca su Maggiori informazioni se vuoi saperne di più e su Accetto per dare il tuo consenso. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi