Il pavimento in cotto sembra essere tornato alla ribalta nel mutevole mondo delle mode edili. Del resto l’eleganza il senso di calore che esso sprigiona ne hanno fatto un classico intramontabile.
Scopriamo insieme allora quali sono le caratteristiche che distinguono questo tipo di pavimento dagli altri e cosa è necessario fare per eseguire una corretta manutenzione del cotto.
Pavimenti in cotto: la produzione
Al giorno d’oggi questo materiale viene indifferentemente utilizzato per pavimentazioni interne ed esterne.
Una piastrella in cotto è il risultato di una miscela di acqua ed argilla che, posizionata in stampi aventi le forme desiderate, viene lasciata essiccare al sole. Quando finalmente il composto raggiunge il giusto grado di umidità, viene cotto ad una temperatura di circa 1000 gradi. Questo processo dà modo al manufatto di raggiungere la resistenza richiesta ad un qualsiasi pavimento.
Il cotto non è tutto uguale, esistono svariate tipologie di piastrelle. Se ne possono vedere tantissimi esempi scaricando il pdf presente in questa pagina sul sito www.fornacebernasconi.com. Le differenze si devono essenzialmente al tipo di argilla utilizzata durante la lavorazione. Le terre più ricche di ferro restituiscono un prodotto tendente ai toni del rosso, è il caso del cotto fiorentino, quelle più calcaree gradazioni più vicine alle cromie ambrate, come nel caso del cotto spagnolo.
Torna inoltre utile sapere che le lastre destinate agli interni vengono rivestite da una patina impermeabile che protegge il cotto dalla formazione di eventuali muffe e dall’azione di diverse sostanze chimiche.
Per quanto riguarda gli esterni invece questo tipo di pavimentazione, perfetta per i bordi delle piscine o per tracciare dei vialetti nel bel mezzo del giardino, viene trattato in modo da poter resistere alla continua azione degli agenti atmosferici.
Cenni storici
Le pavimentazioni in cotto vengono spesso utilizzate in abitazioni antiche o il cui stile architettonico è tendenzialmente molto classico oppure un po’ retrò. Non si tratta di un caso: si tenga presente infatti che i primi a realizzare bellissimi pavimenti sfruttando la tecnica appena descritta sono stati addirittura i Romani!
Il successo di questo materiale fu tale da tornare in voga, con opportune modifiche, in epoca rinascimentale. Successivamente il cotto ha spesso accompagnato la storia dell’umanità e nella nostra epoca sembra aver trovato nuova linfa vitale grazie al senso di calore che questo materiale riesce a comunicare a chi lo guarda.
Caratteristiche
Il pavimento in cotto si caratterizza per la sua sorprendente resistenza a qualsiasi tipo di sollecitazione meccanica e per la lunghissima aspettativa di vita.
Questo significa che decidere di rifinire così il proprio appartamento garantisce non solo la possibilità di compiere una pregevole scelta stilistica, ma anche di portarsi a casa un prodotto di qualità.
Pavimenti in cotto: la manutenzione
Per quanto resistente il pavimento in cotto tende però a macchiarsi con una certa facilità. Esso infatti assorbe molto velocemente tutti i liquidi con cui viene a contatto e la sua superficie porosa trattiene le sostanze formando degli aloni praticamente indelebili. Per evitare questo genere di problema è consigliato trattare periodicamente la pavimentazione con prodotti idrorepellenti o con appositi antimacchia. Vanno invece evitati i comuni detersivi. Ottima è l’idea di stendere periodicamente sul cotto degli strati di cera.
La domanda a questo punto sorge spontanea: come pulire un pavimento in cotto senza danneggiarlo? Meglio usare sempre acqua e detergenti specifici ed asciugare quindi la superficie prima che il pavimento assorba i liquidi.