Un “miao” ed un musetto puccioso possono rapirci il cuore in appena una decina di secondi: sono in pochi infatti quelli capaci di resistere alla tentazione di stringere tra le braccia un pelosetto e coccolarlo sin quando, beato, non gli si addormenta sulle ginocchia o non inizia a fare le fusa.
Tra i mici più amati dai gattari doc non possiamo non citare gli Ashera, una razza frutto di alcuni particolari incroci felini. Cosa c’è da sapere su questo animale?
L’origine controversa
L’ Ashera, come già accennato prima, non esiste in natura: la sua comparsa infatti è databile 2006 e non è di certo imputabile ad incroci casuali tra gatti selvatici. Questo tipo di micio è, per così dire, una creazione dell’uomo, un mix studiato di geni e caratteristiche che ha dato modo alla Lifestyle Pets, un’azienda americana, di creare un felino che somigli in tutto e per tutto agli eleganti cugini di grossa taglia (leopardi e ghepardi su tutti), ma abbia una corporatura appena più esile ed un carattere decisamente più mansueto. Inoltre questo animale è stato, progettato, passateci il termine, in maniera tale da avere persino il pelo ipoallergenico. Bello o inquietante? A voi la sentenza…
L’ Ashera è molto simile ad un altro esemplare felino partorito dalla mente umana, il Savannah. Non è un caso che i due laboratori responsabili della combinazione genetica di questi animali siano al momento ai ferri corti. Inutile dire che, per quanto bello ed elegante (caratteristica che in genere appartiene a tutti i felini a prescindere dall’apporto umano), la nascita dell’ Ashera ha sollevato una lunga serie di polemiche. Qualcuno infatti non vede proprio di buon occhio la tendenza dell’uomo ad intromettersi nelle regole della genetica: a questo dovrebbe pensare la natura o, per i più religiosi, il Padreterno. Altri poi ne fanno una questione di rispetto per la vita in senso lato: perché combinare geni di razze diverse studiando a tavolino le caratteristiche dell’animale che ne dovrà venir fuori? Cosa ne è stato degli esperimenti non riusciti?
Tutte queste remore stanno probabilmente alla base di alcune leggi che, in molti stati, vietano l’allevamento e l’importazione di gatti da laboratorio. In Italia invece, per salvare capre e cavoli, si è pensato bene (o male, fate voi) di permettere a chiunque di tenere in casa un Savannah o un Ashera a patto però che per ben 4 generazioni precedenti ci siano stati incroci documentati con razze normalmente ritenute domestiche.
Identikit di un Ashera
Il gatto Ashera è senza dubbio una razza tutt’altro che banale o comune, anzi viene proprio classificato come animale esotico. Esso nasce da una complessa rete di incroci: un serval, un particolare felino asiatico, viene spinto in genere ad accoppiarsi con un gatto comune. Uno dei cuccioli nati da questo incontro dovrà poi riprodursi con un secondo cucciolo proveniente stavolta dall’incrocio tra un gatto comune ed un leopardo asiatico. Il risultato sarà la nascita di un Ashera, ossia di un gatto dalla livrea simile a quella del leopardo e dalle caratteristiche grandi orecchie appuntite.
Questo animale, per ovvie ragioni, raggiunge delle dimensioni notevolmente superiori rispetto ai micetti a cui tutti siamo abituati ed il suo carattere vivace e giocherellone lo porta spesso a combinare dei grossi guai: del resto una bestiola da 10 chili o più che scorrazza per casa arrampicandosi qui e là, toccando tutto ciò che si muove e grattando su ogni cosa che gli capita a tiro non può certo non nuocere a mobili e suppellettili.
Questo micione, se portato in giro, deve essere tenuto al guinzaglio, ma non preoccupatevi, non è aggressivo (non più di tutti gli altri gatti almeno): ha solo la tendenza, chiaro retaggio genetico, a correre per grandi distese (se dovesse scapparvi non sarà facile riacciuffarlo) e, vista la mole e la livrea, potrebbe incutere timore a qualche passante. In linea di massima comunque questo gatto è un cucciolone e ama il contatto con gli altri animali e con gli esseri umani, soprattutto se si tratta di bambini. Inoltre, a differenza di molti altri esemplari, ha un’aspettativa di vita molto lunga (più o meno 25 anni contro i 18 circa di un gatto comune).
Unico problema? Non sopporta il freddo: nei suoi geni è rimasto infatti il ricordo delle regioni calde dell’Asia e l’idea di un brusco abbassamento delle temperature proprio non gli va a genio. Se avete quindi deciso di adottarne uno, procuratevi cucce calde e tante coperte vecchie.
Sottorazze Ashera
Pensate che esista una sola razza di Ashera? No, sbagliate. Gli studiosi si sono proprio sbizzarriti dando vita infatti al gatto standard, leopardato con le orecchie aguzze, all’esemplare ipoallergenico, in tutto e per tutto uguale al primo ma il cui pelo non causa allergie ai soggetti affetti da rinite, lo Snow Ashera che sfoggia fiero una livrea bianca con chiazze marroncine ed il Royal Ashera dotato di un prezioso mantello beige decorato dalle tipiche macchie di leopardo oppure di strisce che lo rendono somigliante ad una tigre bonsai.
Avete già scelto il gatto che vi piace di più? Prima di farlo vi consigliamo di dare una sbirciatina ai prezzi…
Quanto costa un gatto Ashera?
Ovviamente questo tipo di gatto deve essere acquistato (accertatevi sempre di procedere in tal senso utilizzando canali legali): difficilmente infatti potrete raccogliere un cucciolo di Ashera vicino ai cassonetti dell’immondizia o trovarlo tra gli animali abbandonati custoditi nel gattile del vostro paese di residenza.
Si tratta in questo caso di animali particolari, che non tutti possono tenere in casa e che ovviamente sono anche molto rari. Da qui i prezzi particolarmente esosi: si va in media dai 17 mila ai 20 mila euro per un esemplare standard o ipoallergenico, per giungere ai 46 mila euro nel caso in cui abbiate scelto di portare in casa uno Snow Ashera ed arrivare a 96 mila euro per un Royal Ashera. Capito perché vi avevamo chiesto di non prendere delle decisioni affrettate?
Tenete poi in considerazione un altro elemento: se con un normalissimo micio i croccantini e le scatolette sembrano non bastare mai, non pensate che in questo caso la situazione sia in qualche modo paragonabile. Dar da mangiare a questa bestiola potrebbe richiedere molte risorse…
Altro piccolo particolare: pensate di aspettare la prima cucciolata per regalare un raro esemplare di Ashera ad amici e parenti? Potreste dover aspettare in eterno: questi animali, come buona parte degli incroci nati dalle esigenze dell’uomo, sono infatti del tutto sterili.
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