I rettili appartengono alla categoria degli animali vertebrati, dotati cioè di colonna vertebrale come i mammiferi, gli anfibi, i pesci e gli uccelli. Vivono sul pianeta Terra da oltre 350 milioni di anni e ne esistono di numerose specie.
Tra i rettili più conosciuti ci sono alligatori, coccodrilli, serpenti, lucertole, tutti dotati di una pelle dura e squamosa. Proprio la pelle rappresenta una protezione e impedisce loro la perdita di acqua. Al contrario degli anfibi possono vivere tutta la loro esistenza sulla superficie terrestre senza aver bisogno di stare nell’acqua e depongono le uova sulla terraferma.
Sono essere viventi a sangue freddo per cui la loro temperatura interna varia a seconda dell’ambiente in cui vivono. Tutti i rettili sono amanti del sole perché è una fonte di calore che li fa sentire meglio e prediligono per questo zone temperate. I raggi solari sono un nutrimento importante, tanto che i rettili non mangiano spesso anche se sono dotati di denti e sono carnivori. Per la loro classificazione si suddividono in quattro ordini: i Loricati (coccodrilli e alligatori), i Cheloni (tartarughe), i Sauri (lucertole) e gli Ofidi (serpenti).
Caratteristiche
I rettili sono soliti cambiare la pelle e lo fanno attraverso un processo chiamato muta. Avviene con la loro crescita e consiste nel formare una nuova pelle che sostituisce quella precedente. Sono animali che come la maggior parte dei vertebrati respira attraverso i polmoni e si riproducono con la fecondazione interna. Lo sperma maschile feconda le uova nel corpo della femmina e la maggior parte dei rettili nascono da uova protette da un guscio. Non si tratta però di un guscio duro come quello degli uccelli ma di uno più elastico e morbido. Per alcune specie di rettili la mamma depone le uova sul terreno mentre per altri, quelli ovovivipari, l’uovo si sviluppa all’interno del suo corpo e il piccolo rompe il guscio per uscire.
Già subito dopo la nascita i rettili sono in grado di vivere da soli. L’unico problema è rappresentato dai pericoli che li circondano per cui sopravvivere per loro è molto difficile. Sono infatti bersaglio di uccelli, altri rettili e mammiferi che li divorano con piacere. Se passano il periodo di rischio i rettili possono vivere molto a lungo. Come noto le tartarughe possono arrivare a 150 anni e oltre mentre i caimani vivono fino a 70 anni. La specie meno longeva è la lucertola che raggiunge al massimo i 5 anni di vita.
Habitat
Come detto i rettili prediligono un clima temperato perché immagazzinano il sole che li riscalda. In realtà i rettili si trovano un po’ in tutto il mondo ad esclusione dell’Antartide, luogo proibitivo per il gran freddo. Alcune specie come le tartarughe delle isole Galapagos e i coccodrilli vivono in acqua dolce, le tartarughe marine nelle acque salate degli oceani. I rettili come serpenti, lucertole e ramarri li possiamo vedere nel loro habitat naturale sulla terraferma.
Nel mondo esistono oltre 7 mila specie di rettili, diversi per dimensioni e peso. Il dragone di Komodo pesa più di 50 kg ed è lungo cica 3 metri mentre il geco è una simpatica lucertola di dimensioni ridotte: 3,5 cm. Un altro esempio di rettile pericoloso per il suo veleno mortale è il cobra, che può misurare oltre 5 metri di lunghezza.
Rettili dalla pelle durissima
I rettili con la pelle più dura in assoluto sono coccodrilli e tartarughe. La loro pelle è composta da uno strato corneo superiore ed uno inferiore e le squame cambiano con la muta. Si tratta di un processo utile a proteggere i loro organi interni ma anche a consentire loro di mimetizzarsi meglio. La pelle dei rettili è molto sensibile al tatto perché contiene terminazioni nervose.
Coccodrilli e tartarughe perdono la pelle, coriacea e dura, lentamente lasciando sul terreno piccoli pezzi alla volta al contrario dei serpenti che la abbandonano in lembi più grandi. La parte superiore del guscio della tartaruga si chiama carapace, quella inferiore, ventrale, è detta piastrone. Questi rettili possono essere carnivori o erbivori a seconda della specie a cui appartengono e sono dotati di zampe. Quelle marine le usano per nuotare in acqua.
I coccodrilli, gli alligatori e i caimani sono detti loricati cioè dotati di lorica, dal latino corazza. Sono rettili carnivori e si procurano il cibo prevalentemente con l’arrivo del buio. Sono diffusi nelle zone tropicali e sono tra i rettili più grandi in assoluto. Vivono molto in acqua ma vedono e respirano attraverso occhi e narici posizionate in cima alla testa. Hanno una coda molto robusta e denti affilati e lunghi. La loro pelle è composta da piastre ossee e le zampe sono corte e palmate.
Rettili volanti
I rettili volanti sono ormai estinti ma ne sono esistite diverse specie, oltre 120, tutte racchiuse nel termine Pterosauro. Faceva parte della categoria dei rettili Arcosauri ed è scomparso nel Cretaceo. Questi esemplari potevano essere molto diversi tra loro: alcuni avevano un’apertura alare piccolissima, simile a quella di un tordo, altri potevano raggiungere i 12 metri.
Erano esseri davvero sorprendenti con una coda scenografica, lunga e sottile con la punta a forma di foglia. Particolare per dimensione anche l’arto inferiore e il notarium, una sorta di placca ossea unita alle vertebre che serviva per contrastare le tensioni provocate dalle ali durante il volo.
I sauri
I sauri, cioè le lucertole, sono tra i rettili più diffusi e ne esistono circa 4000 diverse specie. Presentano un corpo sottile, la coda piuttosto lunga e zampe dotate di unghie piuttosto affilate. Ne esistono di erbivore ma la maggior parte di loro sono carnivore. Anche il camaleonte rientra nella categoria dei sauri ed è particolare perché la sua pelle cambia colore per mimetizzarsi meglio con l’ambiente in cui vive. Fra i sauri estintisi citiamo i notosauri, rettili marini associati a miti e leggende.
Gli Ofidi
La categoria degli Ofidi è quella dei serpenti ed è costituita da circa 2500 specie diverse, distribuite in ogni angolo del pianeta. Come è noto non sono dotati di zampe bensì si muovono strisciando. La loro lingua è molto lunga e serve per catturare ciò che li circonda. Si tratta di rettili carnivori che mangiano animali piccoli come topi ma anche prede di dimensioni ben maggiori. Nell’immaginario collettivo sono molto pericolosi ma in realtà solo pochi serpenti sono davvero nocivi per l’uomo.
Rettili italiani
I rettili sono numerosi anche in Italia, dove se ne contano 54 specie diverse. Ovviamente la statistica fa riferimento a quelli che vivono allo stato libero, selvatico, stanziali o in transito alcuni periodi dell’anno. Non rientrano nel censimento i rettili considerati domestici, che vengono tenuti in casa ed allevati come animali da compagnia.
Non è possibile elencare tutti gli esemplari in circolazione visto che ne esistono tante categorie. Nominiamo quelli che sono l’esemplare unico della loro sottocategoria, come il geco (Fillodattilidi), l’orbettino italiano (Anguidi), il tarantolino (Sferodattilidi), la tartaruga liuto (Dermochelidi) e il colubro lacertino (Lamprofidi).
Conclusioni
A proposito di esseri viventi pericolosi possiamo dire che è l’uomo quello più dannoso ai rettili e ad altre specie animali. Molti rettili vengono cacciati e catturati per essere messi in tavola, come la tartaruga che finisce in una zuppa. Prede di caccia anche serpenti e coccodrilli con la cui pelle si creano borse e scarpe e l’iguana, animale che viene catturato per poi essere messo sul mercato e venduto come animale domestico.