Le onde d’urto sono curative: esse infatti possono lenire alcuni fastidiosi dolori cronici e persino riparare ossa e tendini danneggiati da traumi di varia origine accelerando così i tempi di guarigione del paziente.
Perché curarsi con le onde d’urto?
Beh, innanzitutto perché questa terapia si è rivelata negli anni davvero molto efficace.
Come scritto sul sito www.villaferrimedica.com si tratta di un trattamento non invasivo, capace di garantire una ripresa velocissima. Il trattamento a volte può però risultare moderatamente doloroso.
La terapia
Il medico procede irradiando delle onde acustiche ad altissima intensità direttamente sui tessuti interessati. Gli impulsi, irraggiandosi pian piano su tutte le cellule di cui si compongono questi ultimi, fanno sì che si attivino precisi meccanismi biochimici capaci di ridurre le infiammazioni che interessano un determinato tendine (flogosi) e, conseguentemente, permettendo al paziente di non percepire più (o almeno non in maniera troppo intensa) il dolore che solitamente si accompagna a questo genere di fastidio.
Le onde d’urto stimolano anche l’organismo a dar vita a nuovi vasi sanguigni ed ad attuare processi di riparazione di varie lesioni tendinee.
Per quanto riguarda le ossa infine questo tipo di terapia può incoraggiare l’osteogenesi, vale a dire l’attività di tutte quelle cellule deputate alla ricostruzione del materiale mancante o danneggiato.
Quando ricorrere alla terapia ad onde d’urto?
L’invenzione della terapia ad onde d’urto si deve agli urologi che utilizzavano questa tipologia di trattamento per curare la calcolosi renale. Successivamente si è pensato di adoperare la stessa tecnica in ambito ortopedico, soprattutto quando i pazienti presentavano sintomi ascrivibili alle pseudoartrosi.
La generale riduzione del dolore che questi avvertivano nonché la ricalcificazione delle loro ossa, così come la riparazione dell’impianto venoso, hanno suggerito agli specialisti l’idea di usare questa terapia anche nel caso in cui i loro assistiti fossero vittime di patologie tendinee.
Tutto ciò per dire che le onde d’urto possono rivelarsi utili nel caso di tendiniti e tendinopatie di ogni ordine e grado (quindi dal cosiddetto gomito del tennista alle pubalgie, passando per una lunga lista di patologie che interessano ogni anfratto del corpo umano) e delle patologie osse (dalla periosite reattiva alla pseudoartrosi, dai traumi da fratture alla rizoartrosi, dalla coxartrosi alla sindrome di Sudeck e così via).
Informazioni generali
In genere il medico curante o lo specialista opteranno per un ciclo di terapie settimanali. Ciascun trattamento dovrebbe durare soltanto pochi minuti ed essere ripetuto per non più di nove sedute consecutive. I benefici sono normalmente valutabili già dopo la prima manipolazione.
Questa terapia comunque non può in alcun caso essere utilizzata su pazienti affetti da tumori sviluppatisi nella stessa zona da trattare, sulle donne in stato interessante, nel caso in cui la normale coagulazione del sangue sia stata modificata da fattori naturali o farmaceutici o su individui attaccati da infezioni settiche.
Controindicazioni che, seppure presenti possono comunque consentire al paziente di subire il trattamento in casi speciali, sono rappresentate invece dalle infiammazioni acute e dall’osteoporosi.
Soggetti a rischio sono poi i cardiopatici, i portatori di impianti cocleari, gli epilettici ed i pazienti ischemici.
Foto copertina User:Mattes [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons.