Quello tra Web e turismo è un rapporto consolidato, ma nel corso dell’ultimo anno si è aggiunto un altro tassello con la diffusione anche in Italia di Airbnb, colosso degli affitti a breve termine, che ha aumentato di un terzo la sua presenza nel nostro Paese.
Trasporti, strutture ricettive e pacchetti viaggio: sono questi, messi in ordine in base al “peso”, le tre grandi voci della spesa legata al turismo online in Italia (e non solo), che continua a crescere a ritmi da doppia cifra, superando quota 15 miliardi di euro all’anno. Sempre più persone e viaggiatori si stanno convincendo dei vantaggi dei canali digitali, grazie anche alla diffusione di nuove soluzioni che semplificano le procedure e riducono le spese.
Diffusione nonostante le polemiche. È il caso di Airbnb, il portale americano dedicato agli affitti a breve termine, che è balzato agli onori nella cronaca in questo 2017 sia per la sua espansione che per i tentativi di “ostracismo” da parte degli operatori tradizionali, preoccupati del peso crescente del sistema e della sua concorrenza, ritenuta “sleale”. A prescindere dalle tematiche più politiche, comunque, è interessante soffermarsi a leggere i numeri di questo fenomeno.
Il boom di Airbnb. Secondo le ultime statistiche, aggiornate al primo quadrimestre dell’anno in corso, su tutto il territorio italiano erano disponibili circa 215 mila alloggi via Airbnb, vale a dire il 25 per cento in più rispetto alla quota di fine 2016 (un incremento di oltre 40 mila unità). A trainare il sito sono anche i meccanismi di rating e recensione delle strutture, che aiutano nella ricerca e rassicurano gli utenti circa l’affidabilità di chi propone le camere in affitto (nonché degli stessi affittuari).
Le strategie di risparmio. Se questi sono alcuni ingredienti del successo del sito, il punto di forza resta sempre il risparmio che consente rispetto agli altri canali turistici; sempre sul Web, poi, esistono strategie per abbassare ancora di più il prezzo dell’alloggio, come nel caso della pagina che raggruppa le occasioni di codice sconto Airbnb realizzata sulla piattaforma specializzata Piucodicisconto.com, valide sia per chi cerca una stanza che per chi si propone come affittante.
I numeri del portale in Italia. Guardando i dati dell’analisi territoriale della presenza delle offerte italiane su Airbnb, capitale degli affitti sul web resa Roma con oltre 25 mila strutture, seguita da Milano (distanziata a 14 mila offerte) e Firenze a completare il podio con circa settemila alloggi. A livello regionale, invece, è la Toscana l’area più attiva sul Web, con circa 35 mila alloggi in totale, superando Lazio, Lombardia e Sicilia.
La Toscana si converte all’online. Un primato, quello toscano, che si è consolidato nel corso degli ultimi mesi: a Firenze, ad esempio, è stata stimata una crescita costante di case affittate pari al dieci per cento all’anno, ma anche altre realtà più piccole, come Pisa, stanno apprezzando la “rivoluzione digitale”. Nella città della Torre, infatti, le case a disposizione nel sito della multinazionale californiana sono praticamente raddoppiate, sfiorando quota mille; supera le mille unità la città di Siena (dove il portale è sbarcato nel 2016), mentre in zone come San Gimignano e Forte dei Marmi si arriva rispettivamente a 561 e 320 proposte di affitti (anche in questo caso più del doppio rispetto ai volumi del 2015).
Il turismo extra alberghiero conquista la Sardegna. Tra le regioni dove il fenomeno Airbnb sta riscuotendo grande interesse c’è anche la Sardegna, dove le strutture proposte online sono ormai quasi 13 mila, facendo da traino al turismo extra-alberghiero che nella splendida isola conquista circa 8 milioni di persone, rappresentando i due terzi di tutto il comparto del turismo in Sardegna.